LA TERZA ERA

La Terza Era cominciò a seguire della battaglia dell'Ultima Alleanza, e vide la crescita di potere dei regni di Arnor e Gondor, i regni umani creati di Elendil e dai suoi figli (vedi "la Seconda Era), e la loro caduta. Qui vi metto due paragrafi quello a sinistra narra di Arnor, mentre quello a destra di Gondor. In questi due paragrafi servirà di dare uno sguardo alla mappa, quindi andatela a vedere se avete dubbi.
ARNOR
Arnor è, come abbiamo visto, un regno di Uomini creato da Elendil nella Seconda Era. Il nome deriva dalla lingua elfica ed è composta da Ara- (reale) e -ndor (terra, regione): "Terra del Re". Comprendeva buona parte dell'Eriador e confinava con i territori elfici di Lindon e Imladris, chiamata Gran Burrone, nonché con le città dei Nani negli Ered Luin e a sud, seguendo il fiume Inondagrigio, con il regno di Gondor (VEDI PRIMA MAPPA).
Arnor venne fondato da Elendil negli anni successivi all'inabissamento di Númenor, e popolato con i dùnedain, suoi seguaci ed eredi, superstiti dell'Akallabeth (inondazione di Númenor); numerosi númenoreani abitavano già da secoli nella regione, immigrati dalle colonie lungo le coste del Minhiriath (vedi mappa), così come una grande quantità di uomini di origine locale. Nei primi tempi il regno mantenne saldi i suoi legami con l'altro Regno In Esilio, Gondor, anch'esso nato come conseguenza della fine di Númenor, affidato a Meneldil figlio di Anárion da Isíldur poco prima di partire per il Nord e morire nell'imboscata dei Campi Iridati.
Arnor prosperò durante i primi secoli della Terza Era, espandendosi verso sud e verso ovest, fino al Lindon e al Gwathlo; i Dùnedain, si moltiplicarono e colonizzarono le vaste regioni di Minhiriath, Arthedain e le colline e le brughiere tra il Mitheithel e il Bruinen, fondando numerose città ed insediamenti. Oltre ai Numenoreani sopravvissuti all'Akallabeth (che ricordatevi è l'inondazione di Nùmenor, d'ora in poi la chiameremo così), ad Arnor risiedevano storicamente consistenti gruppi di uomini locali, imparentati comunque coi numenoreani; col trascorrere dei secoli, i Dùnedain si mescolarono con gli eriadoriani indigeni, fino a divenire un unico popolo indistinguibile. (Come sempre vedi mappa). Le città principali erano Annúminas, sulle rive del lago Nenuial che fu la prima capitale, che poi venne spostata a Fornost, detta roccanorda; inoltre, vi erano Brea nelle colline del Nord e Tharbad sulle rive del Gwathlo.
Vi furono otto Alti Re di Arnor dopo Elendil ed Isildur:
Valandil 2 T.E. - 249 T.E.
Eldacar 249 T.E. - 339 T.E.
Arantar 339 T.E. - 435 T.E.
Tarcil 435 T.E. - 515 T.E.
Tarondor 515 T.E. - 602 T.E.
Valandur 602 T.E. - 652 T.E.
Elendur di Arnor 652 T.E. - 777 T.E.
Eärendur 777 T.E. - 861 T.E.
Tutti i sovrani vissero un'esistenza lunga e pacifica, eccetto Re Valandur che morì in una spedizione militare, forse contro i Vagabondi o contro gli Orchi. A differenza di Gondor, l'espansione di Arnor fu quasi totalmente pacifica e contenuta, limitata a regioni abitate da Dùnedain di Nùmenor o da popolazioni comunque affini ed amiche, che vivevano in pace e prosperavano coi commerci e con le arti manuali, come ad esempio i Nani degli Ered Luin o gli Elfi di Lindon e Gran Burrone. Il regno era pressoché totalmente civilizzato e caratterizzato da un alto tenore di vita e da una diffusa prosperità. I primi nove secoli del regno furono sostanzialmente caratterizzati da una pace diffusa e da buoni rapporti sia con gli stati vicini che col Reame di Gondor.
Lo smembramento del regno e la caduta
Dopo la morte dell'Alto Re Eärendur, i tre figli Amlaith, Aldarion e Thorondur, che rivendicavano il trono, si accordarono e divisero il regno in tre stati distinti: Amlaith di Fornost, il primogenito, ebbe l'Arthedain, il nucleo originario di Arnor comprendente le regioni del Nord da Forochel fino alla foce del Baranduin; Thorondur il Magnifico, secondogenito e tuttavia il più capace ed abile dei tre, si prese i territori del sud composti da collinette, brughiere e dalle vaste praterie del Minhiriath fino al mare, ascendendo al trono di Cardolan; per ultimo, il terzogenito principe Aldarion si insediò nella città fortificata di Cameth Brin e divenne Re di Rhudaur, il regno più piccolo e instabile dei tre secessionisti, composto dai territori più impervi e selvaggi del fu Arnor, mai sottomessi e colonizzati completamente dai Dunedain. (metto una mappa di Arnor qui, così si può vedere)

Gli eredi di Isildur, inizialmente prosperi in tutti e tre i regni, ben presto declinarono rapidamente nel Rhudaur e più tardi anche nel Cardolan; quando negli altri due regni ogni discendente di Isildur non fu più sul trono, re Argeleb I di Arthedain, dove la linea si mantenne sempre ininterrotta e il potere reale saldo, reclamò la signoria su tutto l'Arnor; in virtù di ciò, i suoi discendenti anteposero la radice 'ar' (a) nel loro nome.
La minaccia di Angmar fu il colpo di grazia al traballante potere degli Uomini Dell'Ovest in Arnor, già provato dalle tre secessioni. Il primo regno a cadere sotto Angmar fu il Rhudaur, seguìto poco dopo dal Cardolan, il cui ultimo principe Dùnedain, non appartenente algli eredi di Isildur, tentò una ormai inutile federazione con Arthedain nelle prime fasi dell'invasione di Angmar. Il Re degli Stregoni di Angmar sconfisse poi Arvedui di Arthedain, e gli ultimi Dùnedain di tale regno non ricostruirono lo Stato e le istituzioni feudali dopo la guerra. La distruzione della capitale Fornost causò la fine formale del potere politico dei Numenoreani al Nord, e la caduta del Regno di Arnor. I rimasti Nùmenoreani, dopo la caduta del loro Regno, devolvettero in semplici Raminghi del Nord, tra i quali ci sarà anche Aragorn.

GONDOR
Come Arnor nel nord, Gondor è un regno degli Uomini, fondato da Isildur e Anárion, i figli di Elendil, dopo la caduta di Númenor. Esso è posto al sud della Terra di Mezzo settentrionale, nelle foci dell'Anduin e ad ovest di Mordor. Il nome significa "terra della pietra", dalla parola elfica gond "pietra" e "dor "paese, terra", quindi "paese di pietra" ed è chiamato così a causa dell'Ered Nimrais, i Monti Bianchi, e delle altre catene montuose che vi si trovano, oltre alle numerose città Dùnedain come Osgiliath.
Prima dell'Akallabêth, la regione di Gondor era abitata da numerosi Númenoreani, che lentamente si spinsero sempre più all'interno, e si mescolarono con gli Uomini indigeni, se questi erano amichevoli, o li cacciarono, confinandoli in luoghi come il Dùnland (non vi ripeto più di guardare la mappa: è sottinteso, e sarebbe anche un assillo, quindi, però guardatela). Gondor, che durante gli anni del colonialismo era chiamato semplicemente Entroterra di Belfalas o di Pelargir, era più fertile di Arnor, a causa della valle dell'Anduin e dell'Ithilien, e perciò ebbe quasi sempre una popolazione più numerosa; prima dell'arrivo delle navi di Elendil, comunque, il territorio era diviso in varie signorie feudali comandate da nobili Nùmenoreani e facenti parte dell'Impero Coloniale di Númenor. All'epoca della fondazione, Gondor era semplicemente composto dall'Ithilien, dal Lebennin, dal Lossarnach e da parte dell'Anórien, comprese Osgiliath, Minas Anor e Minas Ithil. I Dùnedain già residenti a Gondor accolsero pacificamente i fratelli superstiti della Caduta, ed insieme iniziarono la costruzione del Regno. Gondor prese parte all'Ultima Alleanza per contrastare il potere di Sauron, che lo vinse temporaneamente nella battaglia di Dagorlad, al termine della Seconda Era (vedi "la Seconda Era"). Vi metto la mappa:

Dopo la guerra contro Sauron e l'Ultima Alleanza, il potere e la prosperità di Gondor aumentarono: i Dùnedain prosperarono e, dal nucleo originario nella valle dell'Anduin, si sparsero sempre di più lungo la costa, colonizzando le verdi regioni di Anfalas e Belfalas, verso sud nell'Harondor, e anche nel Calenardhon e nel Rhovanion del sud, poco sopra Dagorlad, e continuarono a crescere per tutto il nono secolo. Mentre il potere del reame fratello di Gondor, Arnor, arrivò all'apice, il momento di Gondor doveva ancora venire.
La potenza di Gondor raggiunse l'età d'oro sotto i quattro "Re Navigatori", vale a dire:
- Tarannon Falastur r. 840-913. Il primo dei quattro re, che morì senza figli
- Eärnil I r. 913-936. Nipote di Tarannon
- Ciryandil r. 936-1015
- Hyarmendacil I (Ciryaher) r. 1015-1149. L'ultimo dei Re delle Navi.
Nel regno del potente re Hyarmendacil I (circa dodicesimo secolo T.E.) Gondor raggiunse l'apice del suo potere. Durante il regno di Hyarmendacil, i confini di Gondor raggiunsero la loro più ampia espansione. Il reame si estendeva ad est fino al mare di Rhûn, a sud fino alle più vicine terre degli Haradrim, a nord fino al Bosco Atro, e a ovest fino ai confini di Arnor. Il suo esercito era immenso per numero e potenza. Tale era la potenza di Gondor durante questo periodo, che la gente diceva per invidia: «Le pietre preziose a Gondor sono sassolini coi quali giocano i bambini».
Il declino di Gondor
Ma dopo questo tempo, cominciò un lungo periodo di declino. Tre grandi calamità stroncarono Gondor durante il secondo millennio della Terza Era, e furono la principale causa del decadimento: la guerra civile, la grande epidemia e l'invasione dei Carrieri, una tribù degli Esterling di Rûhn.
La Lotta delle Stirpi
Nel XV secolo della Terza Era, una grande guerra civile, chiamata Lotta delle Stirpi, dilaniò la nazione. Il re Eldacar era di sangue misto: sua madre era degli Uomini del nord di Arnor. Il disprezzo popolare portò al rovesciamento del re Eldacar da parte di Castamir, l'ammiraglio delle forze navali di Gondor, che possedeva un po' di sangue reale. Il figlio del re fu ucciso, e questi fuggì al nord. Castamir fu poi conosciuto come Castamir l'Usurpatore. Durante i dieci anni che seguirono, egli diede prova di essere crudele e spietato, e a causa del suo amore per la vecchia flotta, si interessò alle regioni costiere, mentre le province interne erano ignorate e abbandonate alla rovina. Allora, il re Eldacar tornò a Gondor con un'armata di Uomini del nord, e si unì a schiere di abitanti delle province interne, come Calenardhon, Anórien e Ithilien. La grande battaglia fra le armate del re e quelle di Castamir avvenne ai guadi dell'Erui, vicino Osgiliath. La città fu devastata durante il combattimento, il Grande Ponte distrutto e il suo palantír disperso. Eldacar uccise Castamir, vendicando il figlio, e reclamò il suo trono, ma i figli di Castamir si salvarono e riuscirono a difendere Pelargir, poiché il re non aveva flotta da mandar loro contro. Quando ebbero radunato tutte le forze possibili, salparono verso Umbar, dove si unirono ai Corsari, e da qui continuarono a dare guerra a Gondor per molti anni, e solo durante il regno di Aragorn Elessar, Gondor riuscì a sottomettere di nuovo la città. La Lotta delle Stirpi provocò danni orribili. La maggior parte dei Dunedain di sangue puro morì o ripudiò il lignaggio; la linea di successione si inquinò irreparabilmente.
La Grande Epidemia
Più tardi, durante il regno di Telemnar, nipote di Eldacar, un altro male si abbatté su Gondor e su tutta la Terra di Mezzo: una grande epidemia, portata dai venti dell'Est, uccise il re e tutti i suoi figli, assieme a numerosi abitanti di Gondor, specialmente di Osgiliath. Così, a causa della scarsità di popolazione, gli avamposti messi a guardia contro il ritorno del Male a Mordor furono abbandonati. Questi avvenimenti accaddero mentre l'Ombra si infittiva nel Bosco Atro, e mentre accaddevano infausti avvenimenti segno del prossimo ritorno di Sauron. Con la morte del re, anche l'Albero Bianco di Minas Anor avvizzì. Ma il successivo re, Tarondor, ripiantò un alberello, e inoltre spostò ufficialmente la capitale da Osgiliath a Minas Anor. Tarondor ebbe il regno più lungo di tutti i re di Gondor, ma non poté fare altro che riorganizzare il suo reame.
L'invasione dei Carrieri
Appena Gondor si riprese dall'epidemia, l'invasione dei Carrieri devastò il regno. Questi erano Esterling di Rhûn, sobillati dagli inviati di Sauron, attaccarono Gondor attorno al 1850 e gli attacchi perdurarono per oltre un secolo. La svolta ci fu dopo il 1944, quando il capitano dell'armata del sud, Eärnil, sconfisse e sbaragliò il nemico nell'Ithilien, attaccando gli Esterling nel loro più grande accampamento e cacciandoli definitivamente da Gondor.
Nel 1944 della Terza Era, a Gondor ci fu una crisi dinastica, poiché il re Ondoher era stato ucciso in battaglia con entrambi i suoi figli. Di conseguenza sia Arvedui, il genero di Ondoher e re di Arthedain ad Arnor (vedi Arnor) (imparentato quindi sia con Isildur che con Anárion), sia il generale vittorioso Eärnil, che era un lontano parente del precedente re, reclamarono il trono. I Dunedain di Gondor elessero Eärnil, che divenne re col nome di Eärnil II.
Durante la Battaglia di Fornost, l'erede di Eärnil, Eärnur, portò le forze di Gondor alla vittoria contro il Re Stregone di Angmar, che sarebbe diventato poi il signore dei Nazgûl. Benché Eärnur sperasse di combattere con lui, quando egli gli si avvicinò, il cavallo dell'Uomo si spaventò e fuggì. Eärnur fu trascinato via, ma quando tornò, l'Elfo Glorfindel lo aveva fatto fuggire. Ma durante questo tempo, nel 2002 T.E., la città sorella di Minas Anor, Minas Ithil, era stata catturata dagli Spettri dell'Anello, che vi si erano stabiliti e avevano rubato il palantír della Torre. Minas Ithil fu rinominata Minas Morgul, Torre del Terrore, e Minas Anor fu rinominata Minas Tirith, Torre di Guardia, a sorveglianza delle malefatte della torre gemella. Quando, nel 2043, Eärnur ascese al trono di Gondor, il Re Stregone di Angmar lo sfidò a duello in Minas Morgul. Il sovrintendente Mardil riuscì a trattenere il re dall'andare incontro allo Stregone, ma quando, sette anni dopo, questi ripeté la sfida, nemmeno il sovrintendente riuscì a fermare Eärnur, che partì assieme ad alcuni compagni per accogliere la sfida. Di questi non si ebbe più notizia. Poiché non si ebbe testimonianza certa della morte del re e non si trovarono discendenti di sangue puro, con la morte di Eärnur ebbe fine la stirpe di Anárion.
Il posto del Re fu preso da una lunga discendenza ereditaria di sovrintendenti regnanti, che governò Gondor in nome del re, in attesa del suo ritorno. Ogni nuovo sovrintendente che entrava in carica doveva giurare di «tenere lo scettro e regnare in nome del Re fino all'ora del suo ritorno»; ma ben presto le parole divennero un rituale, e i sovrintendenti non ci prestarono più caso: eppure ancora molti a Gondor speravano nel ritorno del re, e i sovrintendenti non sedettero mai sul trono, né portarono lo scettro, ma solo il bastone bianco, simbolo del loro incarico. Gli ultimi sovrintendenti regnanti furono Denethor II e suo figlio minore Faramir (dal momento che il maggiore, Boromir, membro della Compagnia dell'Anello, era stato ucciso dagli Uruk-hai di Saruman).
La nascita di Rohan e la Battaglia dei Campi del Pelennor
Nel 2510 della Terza Era, quando il Sovrintendente Cirion prese il potere di Gondor, la nazione attraversava uno dei più grandi pericoli della sua storia: la tribù Esterling dei Balchoth invase Gondor con una grande forza. Essendo la popolazione del Calenardhon assai ridotta, per il sovrintendente era difficile difendere la linea del fiume Anduin. Allora Cirion inviò soccorsi a nord, ma invano, poiché i Balchoth avevano ormai attraversato l'Anduin travolgendo i difensori. Un esercito venne deviato a sud, verso il Limterso, dove fu attaccato da una schiera di Orchi delle Montagne Nebbiose. In quel mentre giunsero da nord aiuti inaspettati, e per la prima volta a Gondor si udirono i corni dei Rohirrim. Eorl il Giovane, venuto coi suoi cavalieri, disperse gli Orchi e uccise tutti i Balchoth sui Campi del Calenardhon. Cirion allora donò a Eorl quel territorio, e questi giurò di difendere Gondor in caso di bisogno. Il Calenardhon cambiò nome e venne chiamato Rohan, nome che deriva dal nome "Rohirrim", "signori dei cavalli". Così ebbe origine Rohan, fazione fondamentale nelle battaglie della Guerra dell'Anello. (vedi mappa).

All'inizio della guerra dell'Anello, Gondor controllava un territorio che era solo una piccolissima parte rispetto al periodo di massimo splendore ed espansione: il potere di Minas Tirith si esercitava sulle regioni dell'Anórien, del Lebennin, di Dol Amroth, di Anfalas e del Lossarnach, riducendo sostanzialmente le terre del regno ai territori a sud dei Monti Bianchi, escluso l'Anórien, le uniche ancora abitate dai Dunedain. Rohan rimaneva ufficialmente ancora vassallo di Gondor, ma da alcuni decenni i due regni si erano sostanzialmente estraniati e i rapporti erano molto radi. Nel 3019 Gondor subì un grande attacco alla sua capitale, Minas Tirith, nella battaglia dei Campi del Pelennor. Lo schieramento nemico era formato da Orchi, Haradrim di Harad, Esterling di Rhûn e Variag (che sarebbero dovuti essere usati per il saccheggio della città), e Corsari di Umbar, sconfitti però dall'esercito dei Morti guidato da Aragorn. La città aveva come alleati meno di tremila guerrieri dei Feudi del Sud, tra cui l'esercito di Imrahil Dol Amroth. Durante la battaglia, quando Grond distrugge il Cancello della Città, Gandalf è l'unico ad attendere e affrontare il signore dei Nazgûl. Quando i soldati di Gondor erano vicini alla sconfitta, i Rohirrim giunsero, inaspettati come la prima volta, e spinsero gli orchi verso il fiume. I Rohirrim subirono gravi perdite, ma all'ultimo momento giunse sul campo di battaglia Aragorn al comando di un esercito conquistato nei porti a sud. Così, la Battaglia dei Campi del Pelennor fu vinta dagli Uomini. I giorni successivi, Aragorn, con al seguito un esercito di poche migliaia di uomini, marciò fino ad arrivare al Nero Cancello. Con la distruzione dell'Anello da parte di Frodo e la conseguente sconfitta definitiva di Sauron, la dinastia dei re risorse, e Aragorn, col nome di Elessar, divenne Re dei Regni Riuniti di Gondor e Arnor. Faramir, l'ultimo erede dei sovrintendenti regnanti, mantenne l'ufficio di sovrintendente e fu nominato principe dell'Ithilien, appena riconquistato. Con l'inizio del regno di Elessar, i Dùnedain di Gondor ricominciarono a prosperare e ad aumentare di numero, ricolonizzando lentamente le regioni un tempo floride e pospere che furono abbandonate e lasciate disabitate nei secoli dell'Ombra. Così finì la Terza Era, e cominciò la Quarta, un'epoca in cui non ci furono enormi cambiamenti come nelle precedenti, ma che comunque è assolutamente degna di nota.


